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Dietro l'immagine: Boa576 si racconta per Spazio3R

Prosegue il progetto ADA Autoimprenditorialità e Digitale in Atelier di Irene ETS e Spazio 3R grazie ai fondi dell'Otto per Mille della Chiesa Valdese. In questa intervista vi presentiamo Boa576, team creativo tra Piacenza e Milano che ha seguito il primo shooting della collezione primavera/estate di Spazio 3R e ha collaborato per allestire il primo temporary shop, in un mix tra comunicazione digitale che passa attraverso l'immagine e comunicazione offline.


Raccontatevi, chi è Boa576?


Siamo un team creativo nato due anni fa che si occupa di creare

contenuti visivi. Sappiamo quanto è importante, soprattutto in questi tempi digitali, dare un volto alle persone con cui potresti interagire sui social, per questo pensiamo che questa intervista per Spazio 3R sia il modo perfetto per farvi vedere il nostro di volto!


Siamo Roberto, Qamil , Lisa e Brando, rispettivamente fotografo, videomaker, stylist, set-designer e hairstylist/mua. Un team di 4 persone con un ruolo specifico ma che sul set interagisce all'unisono con lo scopo di realizzare progetti coerenti a 360°, che rispecchino le esigenze del cliente e la sua filosofia. A unirci la passione e la conoscenza per offrire commercials, editoriali, still life, lookbook, brand identity nel panorama fashion e beauty. Dal materiale visivo fino all'allestimento temporary shop targato Spazio 3R ci accomuna la voglia di creare, sperimentare pur mantenendo quella che ormai è diventata una nostra estetica.

 

Cosa vuol dire per voi moda sostenibile?


È futuro. Non è più possibile ignorare l'emergenza climatica ed essendo la moda una

delle principali responsabili diventa un'urgenza trovare nuovi modi per contrastarla.

Troppo spesso si tende a pensare che non ci sia soluzione e che ognuno di noi solo non

possa cambiare, ma ogni scelta individuale ha delle conseguenze su larga scala. Per

questo bisogna contrastarla a partire dalle nostre abitudini quotidiane.

 

Raccontateci dello shooting...


Come per ogni progetto tutto parte nei giorni precedenti allo shooting nei quali c'è un

grande lavoro di ricerca per fissare visivamente i riferimenti di luci, pose, props...

È importante avere già un'idea più o meno chiara di come sarà la composizione fotografica, per evitare di perdere troppo tempo nei momenti degli scatti, non dimentichiamo che l’improvvisazione però a volte permette di ottenere risultati ancora più sorprendenti rispetto a quelli che immaginavamo.

Lo shooting è stato suddiviso in due giornate: una presso la sede di Spazio 3R dedicata agli accessori, la seconda dedicata ai capi che inizialmente doveva essere svolta in esterna se non ci fosse stato il brutto tempo.

È stato un valore aggiunto per noi coivolgere anche alcune ragazze di Spazio 3r, in particolare chi si sta occupando della comunicazione, per renderle partecipi di tutto il processo che porta alla promozione di un prodotto.

Altra cosa interessante è stata la scelta della modella che non è stata casuale, infatti la nostra amica Amanda studia per diventare assistente sociale e quando le abbiamo parlato del progetto e della vostra storia ne è rimasta entusiasta e ha voluto farne parte.


 

Cosa trasmette e vi ha trasmesso la nuova collezione P/E 2022 di Spazio 3R?


Freschezza, libertà e ironia. I tessuti unici di recupero accarezzano il corpo senza costringerlo e le forme si adattano perfettamente ad ogni tipo di fisicità. È una collezione che abbraccia i gusti di tutti ed è la dimostrazione che il binomio moda sostenibile e stile possono coesistere.


 

Dove trovate l'ispirazione?


Partiamo sicuramente da uno sguardo intorno a noi e a quello che ci piace. Qualsiasi cosa può ispirarti: un film, una canzone, un'opera d'arte oppure lunghe cene e ricerche a notte fonda a caccia di reference, giusto per mettere in ordine il flusso d’idee incanalandolo in un moodboard, che ci servirà come manuale delle istruzioni.


 

E qual è stata l'ispirazione per il temporary shop?


Per il temporary volevamo che il visitatore entrasse in una dimensione alternativa, più accogliente e dinamica rispetto alla stanza bianca che è effettivamente quel luogo.

Così abbiamo pensato di giocare con le prospettive “coprendo” il soffitto con tessuti e stoffe provenienti dall’archivio dell’associazione, ritornando un po’ bambini che creandosi il loro mondo di teli si sentono protetti e al sicuro. È proprio per la ricerca di questo senso di sicurezza che abbiamo deciso di dividere lo store in piccoli ambienti, per non creare confusione nel cliente alle prese con i tanti articoli della collezione.

Importante è sempre la cura dei dettagli: i rametti di ulivo e i tessuti grezzi dai toni neutri speravamo potessero trasmettere al meglio la filosofia del progetto nei confronti della sostenibilità; come anche la tavola apparecchiata, posta al centro della stanza, messa lì a ricordare quanto è importante la condivisone e la convivialità che nell’ultimo periodo ci era stata un po’ rubata.

Spariamo che questi piccoli significati allegorici siano ben visibili ai vostri occhi e di trovarne riscontro tra i post-it di feedback che lascerete sull’apposita parete dello shop.











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