Irene è sarta artigiana, socia di Spazio 3R, negli ultimi anni si è occupata di affiancare le ragazze nei percorsi di formazione di sartoria, coworking e avvio al lavoro. In questa intervista racconta come è nata questa sua passione e come la trasmette alle ragazze.
Come è nata la tua passione per la sartoria?
La passione per la sartoria è nata durante l'adolescenza, quando ho capito che avrei potuto creare qualcosa per me fatto proprio come lo desideravo. Sono partita cucendomi un vestitino viola estivo, in maniera del tutto istintiva, utilizzando la macchina da cucire di mia madre: seppure senza conoscenza tecnica, il risultato mi è piaciuto molto e mi ha dato soddisfazione!
Cosa vuol dire per te fare formazione in sartoria?
Ho iniziato a trasmettere quello che avevo imparato negli anni con corsi di formazione e lavoro presso sartorie quando mi sono sentita abbastanza sicura delle mie competenze e capacità: ho scoperto di avere molti più strumenti di quelli che pensavo di avere. La sartoria infatti è un'arte artigiana che assimili molto anche guardando il lavoro degli altri, ed essendo un'attenta osservatrice, mi sono accorta che negli anni avevo appreso molto di più di quello che credevo. In questo inoltre ha giocato molto la mia predisposizione a riparare e trasformare - come mi ha trasmesso mio padre, sempre pronto a svitare un elettrodomestico che non funzionava più – la mia attitudine creativa e la mia voglia di scambio e di rapporto con le persone, in particolare con le donne.
Dopo diversi anni qui a Spazio 3R, come descriveresti questa esperienza?
Ho iniziato a collaborare con Spazio 3R proponendo un corso di sartoria di base. In questo modo ho conosciuto la sartoria e le persone che la frequentano. All'inizio del 2020, con l'arrivo della pandemia e l'interruzione dei corsi, mi è stato chiesto di assumere il ruolo di coordinatrice della sartoria, in modo di riuscire a portare avanti il lavoro e il rapporto con le donne nonostante la situazione incerta e difficile. Questa nuova mansione mi ha permesso di essere più presente e di rafforzare il rapporto con le persone che lavorano in Spazio 3R. Quello che mi sono trovata a svolgere è un ruolo molto più articolato di quello che pensavo, che in realtà non mi ha fatto abbandonare il ruolo di formatrice, perché nel lavoro aiuto a sviluppare i lavori anche dal punto di vista tecnico. Durante questo periodo si è rafforzata la conoscenza con le ragazze e si è creato un rapporto di fiducia che ci permette di lavorare in armonia ed ottenere risultati lavorativi più che buoni!
Parlaci del tuo rapporto con le ragazze e di come questo si è evoluto con il passare del tempo.
Lavorare con le donne mi piace molto perché mi rendo conto che è sempre presente un piano di vicinanza e di scambio; le competenze di ognuna vengono messe a disposizione di tutte ed è bello vedere che ciascuna persona ha qualcosa da dare e insegnare alle altre. Per questo credo molto, all'infuori dei ruoli di lavoro, nell'importanza dello scambio alla pari e nel creare una struttura orizzontale tra le persone, che dia la possibilità a tutte di contribuire allo stesso livello.
Probabilmente questo periodo di pandemia ha impattato principalmente nel laboratorio con la mancanza dei corsi di formazione. Cosa si è capito in questa situazione e come pensi che questo possa aver impattato sulle ragazze?
Il tempo della pandemia ha ridotto molto gli accessi in laboratorio per le donne e negli ultimi mesi ha completamente interrotto lo spazio di coworking; questo aspetto è stato percepito con difficoltà da tutte quelle donne che potevano fruirne, sia come luogo per imparare sia come spazio dove incontrarsi. È importante recuperare questo spazio e tornare ad avere un laboratorio vissuto da tante persone, seppure rispettando le norme sanitarie attuali, perché la sartoria Spazio 3R torni ad essere non solo un luogo di lavoro, ma anche un luogo di crescita e di incontro tra donne.
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