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Michele e la comunicazione di Spazio 3R partendo da uno stage

Nel periodo di transizione che ha portato Spazio 3R dall'essere un semplice progetto a associazione autonoma è emersa in modo evidente la necessità di rafforzare e rendere continuativa la comunicazione attraverso i canali social e il sito ma anche con uno spazio mensile come la nostra newsletter per raccontarci e condividere i passi che si stavano facendo. È in quel momento che conosciamo Michele, giovane studente dell'Università Cattolica del Sacro Cuore che, grazie all'opportunità di uno stage curriculare, si è unito al nostro gruppo, fino a quel momento di sole donne....


Raccontaci di te


Mi chiamo Michele, ho 24 anni e sono ormai un ex-studente, da dicembre 2021, del corso magistrale Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse dell' Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nato ad Ischia, a 18 anni decido di trasferirmi a Napoli per studiare Economia aziendale presso l’Università di Napoli Federico II, per poi prendere la specializzazione a Milano all'Università Cattolica.

 

Come hai conosciuto Spazio 3R?


L’incontro con Spazio 3R è avvenuto grazie ad un progetto che dovevo realizzare per l’Università nell'ambito di un seminario. Spazio 3R, infatti, era una delle diverse realtà per le quali dovevamo ideare una campagna di crowdfunding e il caso ha voluto che il mio gruppo dovesse lavorare proprio su questo progetto. Un incontro fortunato... durante la restituzione finale del nostro elaborato infatti ci è stato proposto di poter mettere in pratica quanto avevamo pensato grazie a uno stage curricolare di 6 mesi. Io e un'altra collega, Marta, abbiamo aderito e così è iniziata questa esperienza che ci ha portato a occuparci di comunicazione in un settore a noi poco conosciuto: il non profit. Una volta concluso questo primo periodo abbiamo deciso di rinnovare lo stage per altri 6 mesi, e tutt’ora collaboro con loro seguendo la comunicazione per alcuni progetti.

 

Cosa ti è rimasto più impresso da questa esperienza?


La prima cosa che mi viene in mente con questa domanda è sicuramente la passione. Per tutto il periodo che ho passato a stretto contatto con le ragazze del laboratorio ho percepito in maniera costante una forte passione da parte di tutti verso quello che fanno. Mi sono reso conto di quanto la condivisione di valori sia essenziale per portare a termine un lavoro veritiero ed efficiente. Sono entrato in un mondo, quello del settore tessile e del non profit, che per me era sconosciuto, ma dal primo momento la positività che si respira all’interno dell’associazione mi ha fatto subito appassionare a tutto ciò a cui Spazio 3R è legato. Particolarmente stimolante per me è stato anche il fatto di lavorare in un ambiente composto solo da donne provenienti da tutte le parti del mondo. Per questo, ho ritenuto opportuno entrare nei meccanismi dell'associazione a piccoli passi, così da poterci conoscere e adattare tenendo presente anche le diverse culture. Col tempo ci siamo resi conto che questo è stato un vantaggio, per me data la situazione completamente nuova che mi sono trovato ad affrontare, ma anche per l'associazione grazie al punto di vista diverso di cui ero portatore in quanto uomo.

 

Oggi come vivi il legame con l'associazione?


Come detto prima, oggi continuo a collaborare con loro occupandomi principalmente dei canali social. Si è venuto a creare un rapporto che, per quanto mi riguarda, va oltre il semplice lavoro, non è un caso che quando ho dovuto scegliere il tema della mia tesi di laurea magistrale ho scelto proprio questa esperienza. Con il titolo “L’organizzazione di eventi come strumento per contrastare il fast fashion”, ho ritenuto Spazio 3R il caso perfetto da portare come esempio di realtà che crede nei valori della moda etica e sostenibile e che può consequenzialmente essere un modello da seguire per l’evoluzione della moda.





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