Alessia Tomba, psicoterapeuta, ha ideato delle bambole che aiutano bambini e genitori nell'elaborazione del trauma e ci ha chiesto di realizzarle. In questa intervista ci racconta come nascono le bambole PiTiPies e perchè questo progetto ha per noi un valore speciale...
Raccontaci chi sei e del tuo lavoro...
Mi chiamo Alessia Tomba, vivo nell’hinterland milanese e lavoro da sempre a Monza. Mi sono laureata in Psicologia e poi specializzata in Psicoterapia dell’età evolutiva, mia grande passione…
Lavoro da sempre anche con gli adulti e i genitori; sono stata per molti anni nei servizi di territorio (servizi di tutela minori, affidi, Centri di riabilitazione…) e col passare del tempo ho realizzato sempre più quanto le esperienze traumatiche avessero varie forme e diverse origini, quanti effetti a breve e lungo termine comportano.
Come nascono le bambole PiTiPies?
Nel corso degli anni ho perfezionato gli studi sul trauma e sulle moderne tecniche di elaborazione degli esiti traumatici. Mi sono così accorta che poco è stato prodotto sull’età evolutiva, ciò mi ha portato a cercare un modo adeguato per spiegare anche ai bambini cosa fosse accaduto loro durante l’esperienza traumatica e dopo, quando avevano comportamenti diversi dai loro abituali.
Per questo sono arrivata a creare le mie bambole PiTiPies (Puppets for Trauma Psychotherapy) con le quali riesco a raccontare a ciascun bambino la sua storia, spiegando cosa è accaduto e perché oggi abbia certi sintomi o comportamenti. Grazie a loro i bambini e anche i genitori capiscono cosa sia avvenuto, si riconoscono nella descrizione, iniziano ad avere speranza che chi finalmente riesce a spiegare cosa stia accadendo loro, li possa anche aiutare a risolvere il problema…Meraviglioso non trovate?
Cosa ti ha portato a Spazio 3R?
Le mie bambole sono interamente fatte a mano, il loro design è stato depositato e brevettato.
Richiedono tanto lavoro, pazienza e abilità, non tutte le sarte sono in grado di farle, non tutte hanno avuto voglia di investire tempo in un lavoro così delicato e di precisione. Sono arrivata a Spazio 3R dopo una lunga e faticosa ricerca di sarte, trovando conferma delle recensioni: stupenda realtà, buon incontro e confronto. Ragazze volenterose e desiderose di imparare ed aiutarmi in un progetto dalla risonanza umana tanto forte. Sono felicissima di questo, davvero.
Loro rappresentano un esempio di cosa voglia dire "riemergere" da situazioni complesse e impegnarsi per cambiare la propria vita con passione, creatività e impegno.
Quanto è importante imparare a riconoscere le emozioni e come questo secondo te si sposa con il fare artigianale?
Essere una sarta equivale ad essere un artigiano, bisogna conoscere l’arte del mestiere e provare, modificare, scucire, rifare finchè l’idea che si ha in testa (o l’abito) corrisponde al prodotto finale con l’aggiunta FONDAMENTALE della personalità di chi cuce.
Anche la psicoterapeuta fa, prova, adatta, modifica e alla fine trova (quasi sempre) “l’abito giusto” per ciascun paziente: il modo di parlare, avvicinarlo, conoscerlo, lavorare. L’emotività inoltre appartiene ad entrambe le professioni e deve essere rappresentata e conosciuta.
Il lavoro può aiutare a contenerla, può farla emergere, può essere frustrante e metterci in contatto con aspetti difficili come la rabbia, la tensione, la resa, la voglia di rinunciare e mollare tutto. La paura di non farcela. Per ragioni diverse condividiamo anche questo.
Sono molto contenta di questa preziosa collaborazione, grazie a Spazio3R e alle sue ragazze ora posso contare su un gruppo di persone che mi aiutano a creare le bambole per meglio raggiungere e parlare a ciascun paziente.
Per scoprire di più su questo progetto guarda qui: https://www.alessiatomba.com/myportfolio/pipities/
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